24 ORE DI CAOS, SPECIALE LE MANS
L'85esima edizione della 24 Ore di Le Mans si conclude con un finale alquanto imprevisto, ossia, due vetture della classe LMP2 (che ricordiamo essere la seconda per prestazioni) sul podio assoluto alle spalle della Porsche 919 Hybrid di Bernard, Bamber e Hartley (con quest'ultimo che era alla vigilia della gara l'unico pilota del team Porsche a non averla ancora vinta).
Il perché di questa debacle della classe regina è espresso nel titolo dell'articolo. I motivi più svariati hanno messo fine a ben 4 delle 6 LMP1 in gara a cominciare dalla vettura del ByKolles Racing che al primo giro urta un cono all'uscita della curva di Arnage danneggiando lo spoiler anteriore per poi incappare in problemi tecnici tutt'altro che inaspettati. L'incubo delle LMP1 comincia quando la Porsche #2 viene costretta ad oltre un'ora di sosta ai box da un problema al motore ibrido, il quale fornisce il 50% della potenza della vettura.
Poco dopo anche la Toyota #8 di Buemi, Nakajima e Wurz subisce il medesimo guasto ed è obbligata ad una sosta ancora più lunga. I problemi però non avrebbero fatto presagire a nessuno quanto accaduto attorno all'una di notte. In attesa di rientrare in pista dopo una sosta ai box durante una safety car la Toyota #8 con Kobayashi alla guida (vettura dominatrice del week end di gara con tanto pole position record proprio ad opera del pilota giapponese) "scalda" la frizione in una situazione alquanto singolare. Qualcuno sostiene che un pilota dell'Algarve Racing abbia fatto un cenno d'incitazione a Koba, gesto che il giapponese avrebbe scambiato per un segnale di via libera da parte di un commissario. Il semaforo della pit-lane rimane però rosso e così dai box dicono al pilota Toyota di fermarsi. Questo accelera-frena da traffico metropolitano ripetuto un paio di volte avrebbe potenzialmente danneggiato la frizione (fatto però un po' anomalo per una frizione nata per gestire oltre 1000 cavalli di potenza). Quello che conta è che rientrata in pista la Toyota rompe la suddetta frizione qualche giro dopo quando alla guida c'è Sarrazin costringendo l'equipaggio al ritiro. Nel giro di pochi minuti la Toyota #9 con Lapierre al volante subisce un contatto con una vettura più lenta che gli causa una foratura che a sua volta genera un incendio nel tentativo di rientrare ai box. Porsche si trova improvvisamente in testa. Ma l'incubo non è finito perché a poco più di 4 ore dalla fine della gara la Porsche #1 che si trovava in testa con Lotterer è costretta al ritiro. Il motivo? Un problema alla pressione dell'olio. Così una delle vetture del Jackie Chan DC Racing era al comando, cosa sbalorditiva se pensiamo che si tratta di una LMP2. Ad un'ora dalla fine la Porsche #2, che sembrava spacciata, riesce a recuperare la testa andando a vincere seguita dalla vettura del Jackie Chan Racing e dalla Vaillant Rebellion, poi penalizzata per irregolarità al telaio cedendo la posizione alla seconda vettura di Chan, che quindi conquista il terzo posto assoluto ed il secondo di classe. La vera domanda che la 24h ci lascia è se sia intelligente il cambio di regolamento del 2020 che aumenterà sostanzialmente l'utilizzo dell'ibrido fino a quando esso non sarà più affidabile. Da menzionare anche lo scontro tra le Aston Martin e una delle Corvette nella classe GTE PRO conclusosi all'ultimo giro con la doppietta delle vetture inglesi dopo una serie di sportellate mozziafiato.
Grandiosi anche i ragazzi del Villorba Corse che al loro debutto nella grande classica de La Sarthe hanno ottenuto il nono posto assoluto e il settimo di classe. Ricordiamo di seguito i piloti autori di questo capolavoro: Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi.
Giacomo Costantin