MCLAREN-HONDA, UN RAPPORTO AL TERMINE
Dopo 0 punti nelle prime 6 gare del campionato, il morale in casa McLaren non è sicuramente alle stelle. Il colpevole? Il motore Honda. Una power-unit che manca di potenza ed affidabilità, che va a rovinare un buon lavoro compiuto dai meccanici in termini di telaio.
Il team di Woking si trova ora ad affrontare due gravi problemi: il contratto da rispettare con la casa giapponese e la volontà di Fernando Alonso di rimanere nel team. Per questo motivo il direttore esecutivo Zak Brown, si sta mettendo all’opera per cercare di far scindere il contratto alla stessa Honda: “Non voglio entrare nello specifico in quali siano le nostre opinioni. La cosa che preferiamo è vincere il mondiale con la Honda, ma al tempo stesso bisogna anche prendere delle decisioni per vedere se sia realizzabile. Mancano aggiornamenti, oppure non vengono consegnati. Ci era stato detto che sarebbero arrivati e si possono solo aspettare per tanto tempo. Ma in F1 un anno è un’ eternità, tre anni sono una decade e non puoi continuare per sempre. Siamo vicini al nostro limite.”
Poi cominciano le piccole e punzecchianti critiche: “La Honda sta lavorando molto duramente, ma sembra che si siano un po’persi. Recentemente ci hanno detto che non avremmo voluto che ci portassero aggiornamenti per Montreal e che non abbiamo un orizzonte temporale preciso, che è preoccupante, perché il tormento è grande e non possiamo trastullarci in eterno.”
Molto comprensibili le sue parole, in quanto per un team come la McLaren è inaccettabile il fatto di non avere ancora totalizzato un punto dopo 6 Gran Premi e dunque la sua volontà è quella di tornare al più presto a punti e poi alla vittoria: “Stavamo aspettando impazientemente questo upgrade, così come i nostri piloti ed è un grande motivo di disapprovo il fatto che non stia arrivando. Non è mancanza di impegno, ma loro stanno avendo difficoltà per ottenerlo affinché possiamo continuare assieme.”
Dunque sembra una collaborazione destinata a finire ben prima di Spa, fissato come ultimatum per mostrare la competitività della power unit.
Alessandro Cendron