RISPOSTA MERCEDES: È DOPPIETTA
Facile la doppietta portata a casa dalle Frecce d’Argento, vince Hamilton dietro Bottas, le due Rosse entrambe danneggiate concludono in quarta e settima piazza rispettivamente con Vettel e Raikkonen. Sul gradino più basso del podio l’australiano Daniel Ricciardo. Tra le due Ferrari invece Perez e Ocon.
A scompigliare le carte in gioco alla partenza è stata la Red Bull, molto aggressivi entrambi i piloti soprattutto con Verstappen che ha guadagnato la seconda posizione ai danni di Vettel, causandogli un guasto alla paratia verticale dell’ala anteriore destra. Anche Bottas è riuscito a scavalcare il tedesco, mentre Ricciardo si è messo alle spalle Raikkonen.
Dopo la prima esse una Haas, quella di Grosjean, è stata chiusa dalla Toro Rosso di Carlos Sainz, comportando un brutto incidente che ha visto la monoposto dello spagnolo proseguire di traverso e poi coinvolgere in curva-3 anche la Williams di Felipe Massa. Nessuno dei piloti si è sentito male. Quindi Safety Car.
Dietro la safety car: Hamilton, Verstappen, Bottas, Vettel, Ricciardo e Raikkonen.
Rientrata la safety car, Vettel ha perso la bandella anteriore destra, già danneggiata in partenza, sul rettilineo seguente alla curva del Casinò e dopo pochi giri, ha deciso di sostituire il muso e mettere le gomme supersoft. Ovviamente la procedura ha richiesto molto più tempo, circa 35 secondi, contro i 24 che servivano per la pit-lane e per effettuare un normale pit-stop. Il tedesco è tornato in 18esima posizione.
L’altro ferrarista ha compiuto una piccola escursione toccando l’erba all’uscita di curva-7 e ha rovinato il fondo vettura. Questo ha favorito una delle due Force India, quella di Perez, che ha colto l’occasione per passare il finlandese. Entrambe le Rosse erano danneggiate.
All’inizio dell’undicesimo giro ritiro importantissimo per le sorti della gara: la monoposto di Max Verstappen ha perso potenza e si è spenta dopo la curva-2. Qui un episodio che ha compromesso la gara a favore delle Mercedes. Con la monoposto di Verstappen e un cappellino della Ferrari in pista, la commissione gara avrebbe dovuto intervenire o con la safety car oppure con la bandiera rossa e una successiva ripartenza. Però ha optato per un regime di virtual safety car, il gruppo dunque non si è ricompattato e Hamilton ha potuto così mantenere costante il suo distacco dagli inseguitori.
Al 17° giro grande bagarre tra Magnussen, Stroll e Hulkenberg e più indietro l’impotente Vandoorne (McLaren) che in rettilineo non poteva fare altro che lasciare la posizione e rimettersi in coda…
Dopo il ballo dei pit-stop c’era Hamilton (Ss) al comando, seguito da Bottas (S), Ricciardo (S), Perez (Ss), Raikkonen (Ss), Ocon (Ss) e Vettel (Ss).
Prima del 50° giro si è formato un piccolo gruppetto a lotta per il podio composto da Ricciardo, Perez, Ocon e Vettel. Il pilota tedesco della Ferrari si trovava però in una situazione di stallo in cui non riusciva a guadagnare nulla sulle monoposto che lo precedevano. Il muretto ha dunque preferito farlo rientrare per montare una mescola usata di ultrasoft, la mescola più performante. Dopo la sosta era settimo, alle spalle del compagno di scuderia e davanti a Nico Hulkenberg.
Da qui in poi giri veloci per Seb che, dopo aver superato il compagno di squadra che aveva commesso un errore all’ultima chicane, è partito all'inseguimento delle due Force India.
Giro 66: all’ultima chicane Ocon ha provato ad attaccare Perez, ma nel frattempo è arrivato come un fulmine Sebastian che si è portato all’interno della prima esse passando con un atto di forza il francese. Nello stesso giro, però commette anche un errore in curva-8, forse per l’alta temperatura dei freni.
Al 69°giro sui 70 totali, un altro ritiro dell’idolo Fernando Alonso, è davvero un peccato vedere uno dei più grandi piloti di sempre in questa situazione. “Engine problem, engine problem…” dice al team radio, ormai rassegnato… Bellissima però l'emozione che ha regalato ai tifosi salendo sugli spalti con loro, prendendosi un meritatissimo bagno di applausi.
Allo stesso giro ecco il secondo capolavoro di Seb: sul lungo rettilineo prima dei box, riesce col DRS a superare anche Perez e, se avesse avuto qualche giro in più, molto probabilmente sarebbe andato a prendersi anche Ricciardo, ma così non è stato…
Da evidenziare anche i primi punti di Lance Stroll conquistati nel Gran Premio di casa.
ORDINE D’ARRIVO:
POSIZIONE | PILOTA | SCUDERIA |
1 | Lewis Hamilton | Mercedes |
2 | Valtteri Bottas | Mercedes |
3 | Daniel Ricciardo | Red Bull |
4 | Sebastian Vettel | Ferrari |
5 | Sergio Perez | Force India |
6 | Esteban Ocon | Force India |
7 | Kimi Raikkonen | Ferrari |
8 | Nico Hulkenberg | Renault |
9 | Lance Stroll | Williams |
10 | Romain Grosjean | Haas |
11 | Jolyon Palmer | Renault |
12 | Kevin Magnussen | Haas |
13 | Marcus Ericsson | Sauber |
14 | Stoffel Vandoorne | McLaren |
15 | Pascal Wehrlein | Sauber |
16 (Ritirato) | Fernando Alonso | McLaren |
17 (Ritirato) | Daniil Kvyat | Toro Rosso |
18 (Ritirato) | Max Verstappen | Red Bull |
19 (Ritirato) | Felipe Massa | Williams |
20 (Ritirato) | Carlos Sainz | Toro Rosso |
Alessandro Cendron